In seguito al recente annuncio dell’impegno assunto da parte di Sogin della progettazione e realizzazione delPonte Mascarello e la parallela progettazione del “Sentiero della Bonifica” a Latina, la Uiltec Roma Lazio –pur apprezzando l’interessamento della Sogin in questa direzione – si chiede se non sia cambiata la mission dell’azienda. “I ritardi di Sogin in termini di denuclearizzazione sono imbarazzanti, i lavori, secondo uno studio Uiltec, dovrebbero concludersi nel 2054, che non è assolutamente in linea con gli impegni assunti al momentodella sua istituzione nel 1999” è il monito del segretario generale Uiltec Roma e Lazio Riccardo Marcelli.”Inoltre c’è da chiedersi se questi impianti, opere degli anni ’70, siano davvero in grado di resistere insicurezza fino al 2054, oppure se dobbiamo aspettarci altre tragedie, già troppo frequenti”. Per il sindacalistala Sogin dovrebbe limitare il suo campo di azione alle svolgimento delle proprie attività, quindi il mantenimento della sicurezza, decomissioning, gestione dei rifiuti radioattivi prodotti da centrali e impianti in dismissione sul territorio nazionale e chiusure del ciclo del combustibile nucleare, oltre alla progettazione e realizzazione del deposito nazionale e del parco tecnologico e tutte quelle attività legate al decomissioning e alla gestione dei rifiuti radioattivi, piuttosto che alla realizzazione di ponti o opere pubbliche che non sono insite nella missione del mandato istituzionale del Gruppo.
“È molto grave inoltre – conclude Marcelli – che una parte del managment gestisca una grande azienda pubblica in maniera del tutto lontana dalla sua vocazione e faccia pagare i propri errori e le loro inefficienze ad 80 dipendenti che al 30 ottobre saranno licenziati” invocando l’attenzione del governo e auspicando unpronto cambio ai vertici.