mercoledì, Febbraio 5, 2025
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IDENTITA’ PERDUTE

In un mondo che velocemente cambia, in cui la società ed il mondo del lavoro guardano a nuovi sistemi di gestione delle risorse umane anche in virtù dell’avvento sempre più pressante delle nuove tecnologie non ultima L’AI e cercando inoltre di mettere in campo azioni sostenibili con cui ogni paese, ogni città deve confrontarsi con un futuro sempre più vicino, alcuni preferiscono il passato.

Perché questo preambolo, perché le organizzazioni sindacali questo concetto lo hanno da tempo compreso e cercato di farlo comprendere ai lavoratori ma in ACEA ci sembra che qualcosa stia andando in direzione contraria.

Parliamo della nuova organizzazione degli spazi dello storico palazzo di Piazzale Ostiense, che in nome di una nuova e più moderna concezione (sicuri?) lo si sta trasformando in un open space a cielo aperto, stravolgendo di fatto tutta l’organizzazione del lavoro che fatica a prendere un minimo di filosofia razionale.

Sicuri, che mentre moltissime aziende hanno di fatto abolito l’open space ACEA in controtendenza stia facendo il contrario, se è vero che la gestione degli spazi nel rispetto delle regole di sicurezza è a titolo aziendale permetteteci come organizzazione sindacale di DIRE LA NOSTRA E DI NON APPREZZARE QUESTO NUOVO MODO DI GESTIONE DEGLI SPAZI.

Noi organizzazioni sindacali, siamo molto attenti alle novità e come sempre responsabilmente siamo disponibili a dialogare ma questa scelta e questo nuovo modello organizzativo non ci convince e lo vogliamo dire.

Siamo convinti sicuramente, che la sede di Piazzale Ostiense è un palazzo datato e che avrebbe necessità di migliorie, di un progetto magari complessivo come fatto da altre aziende ma la strada intrapresa è incomprensibile tortuosa e mette l’organizzazione del lavoro e i lavoratori in seria difficoltà.

Un azienda come ACEA, che sul territorio Romano, Laziale e nazionale per vocazione possiede una infinità di sedi distaccate, avrebbe potuto fare e presentarci un progetto complessivo che avrebbe coinvolto anche le sedi periferiche, cercando di mettere in campo  tutte quelle azioni volte, peraltro come scritto sulla carta della partecipazione e della persona, (che avrebbero favorito i tempi vita/lavoro), un accordo su coworking e l’utilizzo dello smart working che per noi resta una pietra miliare dell’organizzazione del lavoro in ACEA.

Invece no si è preferito unilateralmente abbattere vecchie pareti, far finta di ristrutturare ambienti che non sono in grado di sostenere questa organizzazione e gettare i lavoratori tutti insieme privandoli anche delle cose più banali ma indispensabili, ci sembra troppo e soprattutto privati della propria: IDENTITA’

Un epoca in cui le persone passano la maggior parte del proprio tempo in ufficio davanti ad un video con delle cuffie all’orecchio per estenuanti riunioni ci sarebbe bisogno dell’esatto contrario dell’open space ed invece eccoci a commentare il vecchio che avanza.

Noi crediamo fermamente, che se si vuole si può ancora migliorare questa nuova organizzazione, anche intervenendo sulle strutture architettoniche dotando questi enormi stanzoni del minimo indispensabile per i LAVORATORI cercando di razionalizzare sempre di più gli spazi cercando di ricreare un ambiente sereno perché le risorse di ACEA rappresentano la forza di questo gruppo.

Cara ACEA, noi siamo da sempre fautori di eccellenti relazioni industriali ed anche questa volta in virtù di questo ti invitiamo ad una riflessione ed aprire un vero è proprio tavolo di confronto su questo argomento mettendo in campo un pacchetto complessivo di misure che vanno dal decentramento periferico coworking, ad esempio in ATO2 ci sembra molto semplice, lo smart working anche in presenza dell’evento giubilare e tutte quelle misure di flessibilità atte a venire incontro a tutti quei lavoratori e lavoratrici di ACEA che sono i primi attori di questo gruppo.

LA POSTAZIONE DI LAVORO NON PUO’ ESSERE UN PREVILEGIO PER POCHI

VOGLIAMO RESTITUIRE IDENTITA’ ALLE PERSONE E SENSO DI APPARTENENZA ALL’AZIENDA NON SONO BANALITA’.

UILTEC LAZIO

COORDINAMENTO ACEA