sabato, Novembre 23, 2024
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Stop a L’Eco del Lazio. Ci rileggiamo presto

Un periodo di stop a L’Eco del Lazio, il nostro foglio informativo sulle notizie del nostro sindacato.

In realtà molti contenuti erano già pronti, ma abbiamo preferito in questo momento tenere in stand by gli argomenti che ci eravamo prefissati di descrivere, perché non avrebbero, secondo noi avuto la giusta rilevanza e il giusto spazio. Perché i temi sindacali meritano un certo approfondimento e una certa attenzione, così come le vertenze, i successi nelle elezioni e quant’altro di cui volevamo raccontare.

Questo momento di emergenza sanitaria concentra tutte le attenzioni – come è giusto che sia -, a partire dai notiziari e le trasmissioni di approfondimento da cui siamo informati 24 ore su 24. È l’argomento principe. È giusto che si parli di questo, perché è solo attraverso una corretta informazione che possiamo comprenderne la portata.

Abbiamo anche deciso oggi di non scrivere ulteriormente di Coronavirus; c’è chi lo fa meglio e con maggiore autorevolezza.

Noi stessi siamo, in molte aziende, colpiti dal virus; molti dei nostri lavoratori hanno purtroppo contratto questa malattia e la preoccupazione per il loro stato di salute e quello dei loro cari, catalizza la nostra azione. È questo uno dei principali motivi per cui abbiamo fortemente richiesto al Governo, proprio in qualità di Uiltec Lazio, di interrompere ogni attività non necessaria al fabbisogno odierno.

Riteniamo, da un lato, del tutto inutile riempire magazzini di materiale, senza che oggi ci sia effettivo smercio, con un concreto rischio di trovarci tra qualche mese in concrete crisi aziendali con possibili licenziamenti. Dall’altro riteniamo del tutto irresponsabile da parte del padronato pretendere il proseguo di produzioni senza alcuna garanzia del rispetto delle norme igienico sanitarie (in fondo le mascherine sono introvabili per i governi, figuriamoci per i lavoratori) e le dovute distanze di sicurezza. Ciò che ci preme è la salute dei lavoratori. Che va sempre messa al primo posto.

La Uiltec Lazio si è da subito schierata verso una posizione contraria alla continuità di produzione non necessaria, chiedendo al Governo di limitare il numero delle fabbriche autorizzate alla produzione. Questo anche perché il nostro territorio è centro nevralgico di produzioni essenziali del fabbisogno odierno e, quindi, produttivo al massimo, con orari estenuanti e turni infiniti per tutti i lavoratori laziali. Pensiamo solo al nostro  settore; a gas, acqua, energia, chimico farmaceutico, lavanolo. Pensiamo a Quanti sono costretti ad andare al lavoro tutte le mattine e tutte le notti per permettere agli altri di stare a casa con ogni confort di cui oggi disponiamo.

Ci sembravano, onestamente, già largamente sufficienti quelli di lavoratori a rischio contagio e abbiamo fortemente voluto che gli altri potessero al massimo limitare spostamenti e contatti per evitare ulteriori trasmissioni.

Siamo soddisfatti del risultato che abbiamo ottenuto, pur avendo dovuto minacciare lo sciopero generale.

La Uiltec Lazio adesso vuole e deve solo stare vicini a tutti coloro che hanno bisogno del sindacato, cioè lavoratori che rischiano il posto di lavoro, che hanno difficoltà economiche, coloro che hanno purtroppo contratto questa malattia. E non intendiamo uscire con il nostro foglio informativo, finché non ci sarà nient’altro da raccontare.

La segreteria e la struttura

Riccardo Marcelli

Marco Pantò

Antonio Cappa

Piero Lupi

Noemi D’Andrea

Alessandro Neccia

Robert Freiherr von der Hayden Rynsch

Tonino Lucidi

Mario Ticconi

Catia Sergianni

Massimiliano Appetecchi

Antonella Maggio

Giovanna Antinori

Alessandro Rossini

Dario Pietrini

Teresa Mandolito

Maria Consuelo Granato