Il vertice dell’azienda ci ha fatto vivere momenti veramente difficili, scelte sbagliate avulse dal contesto come se non avesse consapevolezza e piena conoscenza di cosa sia la Sogin. Si è più volte avuta l’impressione che alcune scelte siano state veicolate dall’esterno più che dagli organi di controllo, tanto sono apparse incomprensibili sia dal
punto di vista tecnico e politico.
Oltre alla paradossale gestione della commessa Saipem o della riformulazione dei progetti Cemex ed ICPF, il decommissioning di fatto non si è realizzato. Siamo ai livelli più bassi in assoluto, completamente fuori controllo e soprattutto ormai non più recuperabili.
Invece la contrazione dell’ingegneria e la distruzione di Nucleco sono gli obiettivi che il vertice purtroppo ha colto in pieno.
Noi abbiamo messo in campo tutte le iniziative per superare gli ostacoli interni ed esterni a Sogin: dalle manifestazioni di dissenso, ai presidi, alla vertenza sui precari, ai tavoli aperti con il MISE. Abbiamo sempre pensato che fosse necessario avviare un percorso insieme al vertice, alla politica, alle istituzioni, per superare tutti gli impedimenti allo svolgimento delle attività della Sogin impantanate dalla burocrazia o dal sottodimensionamento di alcuni organi di controllo come ad esempio l’ISIN.
Salvo una parentesi di pochi mesi, le risposte da parte del vertice sono mancate, anche per la deficitaria e inadeguata attenzione alla gestione del personale con l’aggravante che in questa gestione si è prodotto il nulla, senza considerare:
• La progressiva perdita di autonomia decisionale di Nucleco,
• Un protocollo con il Mise su stabilizzazione dei precari e copertura delle figure
obbligatorie, purtroppo mai completato
Questa situazione è insostenibile sia in relazione alle situazioni programmate che a quelle consolidate come la selezione dei precari, che alla copertura delle posizioni obbligatorie, al riconoscimento dei corretti inquadramenti professionali, all’informativa sulle attività di formazione, alla consuntivazione del premio di risultato.
Abbiamo più volte risollecitato l’intervento del MISE, che si era fatto garante per l’esaustivo completamento degli impegni sottoscritti in quella sede. MISE al quale nei diversi incontri effettuati abbiamo rappresentato la necessità di una riforma complessiva del settore italiano, a partire da una nuova guida di Sogin.
Se a breve non riceveremo riscontro positivo sui temi da noi evidenziati, riattiveremo lo stato vertenziale perché i lavoratori di Sogin e di Nucleco meritano una risposta alle loro giuste istanze.
Le Segreterie Nazionali
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