“Lo stato di agitazione dei dipendenti della Sogesid, in servizio da anni presso il Ministero dell’Ambiente, culminerà con lo sciopero del prossimo 5 ottobre. Azioni decise all’unanimità durante le partecipatissime assemblee dei lavoratori convocate alla luce delle dichiarazioni del ministro dell’ambiente riguardo alla stessa Sogesid” ha affermato Marco Pantò, segretario regionale della Uiltec Roma Lazio.
Ricordiamo infatti che il ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dichiarato, dapprima a mezzo stampa e nelle audizioni alla Camera e al Senato, e successivamente nell’Atto di indirizzo sulle priorità politiche del Ministero da lui guidato (Decreto del Ministro 266 del 08/08/2018), la volontà di non avvalersi più del personale della Sogesid Spa, mettendo così in pericolo il futuro di oltre 500 lavoratori.
Vogliamo ricordare che i dipendenti della Sogesid, società in house del Ministero dell’Ambiente a totale partecipazione del Tesoro, sono stati in gran parte selezionati attraverso procedure di evidenza pubblica proprio per fornire assistenza tecnica specialistica al Ministero e, da almeno 15 anni, garantiscono il funzionamento degli uffici del Ministero stesso e contribuiscono all’attuazione delle politiche ambientali del nostro paese, spesso rimanendo nell’ombra e con inquadramenti non sempre adeguati al livello professionale e alle mansioni svolte.
Il Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, istituito nel 1986, ha da sempre sopperito alle carenze della propria pianta organica ricorrendo a convenzioni con società a partecipazione pubblica e privata, enti di ricerca e consorzi interuniversitari. Dopo tanti anni di precariato, dal 2015 tale personale è stato assunto dalla Sogesid con contratti a tempo indeterminato a tutela crescente.
“Gli orientamenti organizzativi del Ministero e della Sogesid – ha continuato il segretario – devono garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e favorire un rafforzamento delle tutele e dei diritti dei lavoratori e delle loro professionalità.
Con le scelte che il Ministero sembra stia per fare le professionalità dei lavoratori e la salvaguardia delle politiche ambientali del nostro paese verrebbe meno. La partecipazione a un futuro concorso pubblico, annunciato dal ministro, non garantisce infatti né la stabilizzazione occupazionale di questi lavoratori né la continuità lavorativa e professionale, con la conseguente perdita di esperienze e competenze acquisite dal Ministero stesso”.
La Uiltec ritiene necessario un confronto diretto con il ministro Costa, affinché al di furori di scelte politiche in cui solo i lavoratori pagano il prezzo più salato, sia fatta chiarezza e sia avviato un percorso che eviti la perdita di occupazione e di un patrimonio professionale espresso e non sempre riconosciuto dalla stessa società e dal Ministero.